Scrittore e poeta francese. Condotto a Parigi fanciullo, studiò alla
Sorbona e subito si legò agli ambienti più anticonformisti e
avanzati della cultura della capitale: fondò e diresse una delle tante
riviste letterarie d'avanguardia che fiorirono alla fine dell'800, "La Conque",
sulle cui colonne pubblicò proprie poesie alternate a pagine di Gide, di
Valéry, di Henri e di Régnier. Nel 1891 pubblicò il suo
primo volume di versi,
Astarte, in cui si rivelò poeta di tendenze
parnassiane, e tre anni dopo beffò la cultura ufficiale e parecchi
eruditi tedeschi dando alle stampe una raccolta di "poesie in prosa",
Les
Chansons de Bilitis, facendola passare come l'opera di una ignota poetessa
greca contemporanea di Saffo, da lui tradotta. In seguito
L. si
dedicò alla narrativa, e scrisse il romanzo
Aphrodite, storia
licenziosa di una cortigiana dei tempi alessandrini, quindi
Les aventures du
roi Pausole, opera di argomento fantastico e satirico, che ben rileva
l'influenza del Gautier, e infine il lungo racconto d'ambiente spagnolo
La
femme et le pantin (La donna e il burattino), autentico capolavoro.
Complessivamente la figura di
L. deve essere valutata all'interno di
quella particolare situazione culturale che si venne a determinare in Francia
alla fine dell'800, quando la crisi delle più importanti correnti
letterarie provocò il fiorire di atteggiamenti e posizioni eclettiche e
fra loro diverse, senza che nessuna organica teoria artistica riuscisse a
omogeneizzare tali contrastanti spinte (Gand 1870 - Parigi 1925).